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brano
 
Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), X, 28
 
originale
 
28. Habebat filiam parvulam de marito, quem nuper necaverat. Huic infantulae quod leges necessariam patris successionem deferrent, sustinebat aegerrime inhiansque toto filiae patrimonio inminebat et capiti. Ergo certa defunctorum liberorum matres sceleratas hereditates excipere, talem parentem praebuit, pro tempore et uxorem medici simul et suam filiam venero eodem percutit. Sed parvulae quidem tenuem spiritum et delicata ac tenera praecordia conficit protinus viris infestum, at uxor medici, dum noxiis ambagibus pulmones eius pererrat tempestas detestabilis potionis, primum suspicata, quod res erat, mox urgente spiritu iam certo certior contendit ad ipsam praesidis domum magnoque fidem eius protestata clamore et populi concitato tumultu, utpote tam immania detectura flagitia, efficit, statim sibi simul et domus et aures praesidis patefierent. Iamque ab ipso exordio crudelissimae mulieris cunctis atrocitatibus diligenter expositis, repente mentis nubilo turbine correpta semihiantes adhuc compressit labias et, attritu dentium longo stridore reddito, ante ipso praedis pedes examinis corruit. Nec ille vir, alioquin exercitus, tam multiforme facinus excetrae venenatae dilatione languida passus marcescere confestim cubiculariis mulieris adtractis vi tormentorum veritatem eruit atque illam, minus quidem quam merebatur, sed quod dignus cruciatus alius excogitari non poterat, certe bestiis obiciendam pronuntiavit.
 
traduzione
 
Dal marito, appena fatto fuori, aveva avuto una bimba, alla quale, per legge, sarebbe spettata l'eredit? paterna; ebbene questo non riusciva a sopportarlo, volendo per s? tutto il patrimonio e cos? decise di eliminare anche la figlia. Sapeva che le madri anche se colpevoli di qualche crimine entravano in possesso dei beni appartenuti ai figli defunti e cos? quel che aveva fatto come moglie fu pronta a ripeterlo come madre: alla prima occasione organizz? un pranzetto e ti fece secche, in un sol colpo la moglie del medico e la figlioletta. Sulla piccola, di fragile costituzione e dalle viscere tenere e delicate, il veleno ag? all'istante, sulla moglie del medico, invece, quell'orribile bevanda pi? lentamente comp? la sua opera devastatrice, tanto che ella ebbe il tempo di sospettare quel che le stava accadendo e di rendersene perfettamente conto quando sent? che le veniva meno il respiro: allora si precipit? al palazzo del governatore gridando che voleva giustizia, mettendo a rumore il popolo, dichiarando che doveva rivelare mostruosi delitti, finch? il magistrato non decise di riceverla e di ascoltarla. Aveva appena finito di riferire, dal principio alla fine e ad una ad una, tutte le atrocit? di quella orribile donna, che la poverina fu colta da vertigine: le sue labbra, che volevano ancora parlare, si suggellarono, digrign? per un po' i denti, poi cadde esanime ai piedi del magistrato. Uomo di molta esperienza costui, di fronte a cos? lunga serie di delitti, non volle differire con lungaggini procedurali la punizione di quella serpe velenosa: mand? a prelevare i servi della donna e, con la tortura, li costrinse a rivelare tutta la verit? Per quanto ella meritasse di peggio, non riuscendo a trovare una pena adeguata ai suoi crimini, egli sentenzi? che fosse almeno esposta alle belve.
 

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